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A prima vista sembra una domanda banale, vero? In realtà, non lo è affatto. Viviamo costantemente connessi, 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con migliaia di persone sui social. Eppure, quando le cose si fanno davvero difficili, chi è davvero lì per noi? Spesso in famiglia non ci capiscono, gli amici sono tutti presi dalle loro vite, e ammettiamolo: non è facile confessare che stiamo attraversando un momento complicato. E a scuola o all’università? Come possiamo essere sicuri che quello che raccontiamo non diventi semplicemente argomento di corridoio?
La pandemia ha reso tutto ancora più difficile. Ti lascio un dato che fa riflettere: in Italia, dopo il COVID, il numero di ragazzi dai 14 ai 19 anni che vivono completamente isolati – senza mai vedere amici o altre persone – è quasi raddoppiato [1]. E non si tratta solo di un problema italiano: uno studio del 2024 mostra che oltre la metà dei giovani europei si sente sola, e il 15% sperimenta una solitudine ‘pesante’ [2].
È proprio da questa realtà che nasce YOUTHreach, un progetto che coinvolge nove paesi europei per migliorare il benessere mentale dei giovani. Io stessa ne faccio parte! Mi chiamo Anastasia, sono Dottoranda in Psicologia all’Università Bicocca di Milano. Da un anno vivo nei Paesi Bassi, lavoro all’Università di Maastricht e sto per ottenere un doppio titolo: qui ho scoperto YOUTHreach e mi sono sentita subito parte di questa missione.
La prima sono i centri di ascolto gratuiti progettati specificamente per i giovani. Nei Paesi Bassi faccio volontariato in uno di questi: si chiamano @ease (che significa letteralmente “stare a proprio agio“). Immagina uno spazio accogliente dove puoi entrare liberamente e quando vuoi, prenderti un caffè o un tè e condividere le tue difficoltà in un ambiente accogliente e non giudicante. In un anno ho ascoltato decine di ragazzi: chi era stressato per gli esami, chi viveva tensioni con gli amici o in famiglia, chi lottava con dipendenze o difficoltà legate alla salute mentale. E nei casi più seri, ci sono sempre professionisti pronti a intervenire, anche per le emergenze.
Anche Milano ha il suo centro dedicato ai giovani: il “CPS Giovani” della ASST di Niguarda [3],
in via Livigno 3, all’interno del Parco Savarino. Qui si accolgono ragazzi dai 16 ai 24 anni ed il centro è parte integrante della rete YOUTHreach.
Ma sappiamo bene che non tutti possono raggiungere fisicamente questi centri, soprattutto in Paesi come l’Italia, dove sono ancora pochi. Per questo YOUTHreach ha sviluppato due strumenti digitali innovativi:
Presto ti aggiorneremo su quali servizi arriveranno in Italia e su come potrai accedervi. Nel frattempo, se te la cavi un po’ con l’inglese, puoi iscriverti alla newsletter internazionale su https://youth-reach.eu (basta scorrere fino in fondo alla pagina) oppure seguirci su Instagram @youthreach_eu.
Ricorda: non sei solo/a. Siamo qui e stiamo costruendo qualcosa di importante insieme.
A presto, e in bocca al lupo per tutto!
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[1] Cerbara, L., Ciancimino, G., Corsetti, G. et al. Self-isolation of adolescents after Covid-19 pandemic between social withdrawal and Hikikomori risk in Italy. Sci Rep 15, 1995 (2025).
[2] Bertelsmann Stiftung (ed.), Prof. Dr. Maike Luhmann, Bernd Schäfer, M. Sc., Prof. Dr. Ricarda Steinmayr. A comparison of youth loneliness in Europe in 2024
[3] ABC Milano, Disagio mentale giovanile: una proposta dal CPS Niguarda
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